Un anno fa, il 22 ottobre 2013 un padre di un bimbo di 6 anni è stato condannato ad un mese di carcere per abuso dei mezzi di correzione per aver dato uno schiaffo dato al figlio. Non solo, è stato anche condannato a pagare un risarcimento alla madre del bambino, nel frattempo diventata
la sua ex moglie.
L’episodio
risale al 2009 in un centro della
Valdichiana aretina. In casa, al momento in cui è partita la
mano aperta del padre sul volto del bambino, c’era anche un altro figlio
dell’uomo, avuto da un precedente matrimonio. A notare quel segno rosso sulla
guancia del piccolo, è stata la madre che ha chiesto conto al marito
dell’accaduto. Lui si sarebbe giustificato dicendo che il bambino, che allora
faceva la prima elementare, non voleva esercitarsi a leggere.
Non è chiaro chi abbia avvisato i
carabinieri, ma la denuncia è scattata e così la
vicenda è giunta davanti al giudice.
La mamma del piccolo, che due anni dopo lo
schiaffo si è separata dal padre del bambino, si è costituita parte
civile e in
quella veste ha ottenuto il risarcimento disposto dal giudice.
Io rimango sempre molto perplessa da queste
vicende.
- In Italia le
punizioni corporali ai bambini non sono proibite da una legge, ma il giudice
l’ha dichiarato comunque colpevole. Allora bisogna punire tutti gli altri
colpevoli della stessa accusa?
- Io mi domando
se tutte le mogli ( o mariti) denunciassero il partner per uno schiaffo ai
figli quanti processi scatterebbero ogni ora?
Come al solito i fatti non sono mai riportati nella
loro piena verità e non si può mai dare un giudizio certo su queste vicende,
però….tutti abbiamo sentito di episodi di violenze in famiglia ben più gravi, in
cui non ci sono state pene così dure.
Carla
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